Lo Dhikr è la principare pratica rituale del Tasawwuf. Letteralmente ‘dhikr’ vuol dire ricordare, l’oggetto sottointeso del ricordare è Allah. Tuttavia, la traduzione della radice araba con il semplice verbo ‘ricordare’ è decisamente imprecisa, incompleta, sufggente, in quanto tale radice ha un ambio spettro di significati e di sfumature. Alcuni dei suoi significati sono impliciti e correlati all’atto stesso del ricordare: lodare con frequenti menzioni, provare, celebrare o commemorare, fare la maggior parte di, custodire la memoria come fosse un bene prezioso
Tra i Sufi, il termine Dhikr viene usato talvolta sia per identificare la praticata rituale di incantazione, sia l’attitudine della mente e del cuore che cercano di realizzare la costante presenza di Allah. Si distingue, inoltre, tra Dhikr della mente e Dhikr del cuore. Per chi si trova all’inzio del suluk il può portare al secondo, ma in molti casi le due forme si manifestano simultaneamente. E’ opportuno ancora distinguere tra uno Dhikr che è palese, esplicito, manifesto ed uno che invece è eseguito nel Segreto.
Lo Dhikr consiste nell’affermazione ininterrotta della presenza di Allah, ovvero della negazione di qualunque altra cosa. Come un essere umano matura nel suo percorso spirituale, lungo le tappe del suluk, così l’esperienza e la menzione dello Dhikr continuamente evolve e matura con lui seguendo gli sviluppi della nafs.
Coloro che seguono la via del Tasawwuf sovente si riuniscono per eseguire degli Dhikr collettivi, i dettagli di tali riti collettivi cambiano e possono avere sensibili differenze a seconda delle varie Turuk (Confraternite Sufi). Ogni Confraternita (Tariaqah), o ogni ramo della stessa Confraternita, ha una o più forme rituali per l’esecuzione dello Dhikr collettivo, ma quasi tutte includono almeno: recitazioni, canto, musiche, danza e meditazione.
Durante il viaggio verso la Presenza Divina, il seme del ricordo è piantato nel Cuore ed è nutrito attraverso le pratiche rituali, fino a che le radici dell’albero dello Dhikr diventano profonde e il Cuore goda dei suoi frutti. Lo Dhikir è il carburante che permette il viaggio, ed è, allo stesso tempo, il fondamento dell’intero sviluppo spirituale: è ciò che da la forza di passare dal sonno della disattenzione alla sempre-presente presenza Divina.