I Sufi riconoscono l’armonia dell’universo come un suono unificante legato attraverso la musica, così lo ricreano attraverso i loro canti rituali. Il momento di questo tipo di studio e pratica della rituale della musica è tradizionalmente chiamato Meshk, e i canti eseguiti collettivamente nel Meshk sono chiamati Ilahis. I testi delle Ilahis sono poesie scritte da Shuyukh, Sayyid e Dervish come Hz. Mevlana Rumi, Nesimi, Yunus Emre ed altre grandi realizati sulla Via del Tasawwuf (Suluq). Ogni Ilahi è composta su un particolare Makam (scala musicale turca), il quale supporta gli ascoltatori nell’armonizzarsi con un particolare stato spirituale, il medesimo in cui l’autore della musica e/o dei versi erano nell’istante della loro ispirazione. E’ in virtù della maestria e della vis realizzativa di tali guide che la recitazione poetica acquista una valenza incantatoria. Ed è anche per questo che la composizione adattamento e modifica è esclusivo privilegio di chi possiede e realizza una Maestria sulla Via.